Darwin: la filosofia del babbuino
“Vi è qualcosa di grandioso in questa concezione della vita, con le sue diverse forze, originariamente impresse dal Creatore in poche forme, o in una forma che, mentre il nostro pianeta ha continuato a ruotare secondo l’immutabilità della legge della gravità, da un così semplice inizio innumerevoli forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano a evolversi”
(C. Darwin, The origin of species)
Darwin dedica l’ultima sua opera ai lombrichi (1881). Egli è convinto che anche i lombrichi, pur nella loro umiltà, abbiano delle qualità mentali: ecco perché li sottopone a una serie di stimoli (la luce, il suono delle note del pianoforte) al fine di verificarne le reazioni. Il messaggio che può provenire da loro - lui non ha dubbi - vale di più di qualunque filosofia costruita a tavolino.
di Piero Carelli