«Nel giorno della minima giustizia»
Scrivo queste righe perché non so fare altro. Abbraccio mia moglie e tutti e due piangiamo. Piangiamo per la nostra casa saccheggiata dai militari a Santiago, piangiamo per tutti e ciascuno dei nostri fratelli assassinati, piangiamo per quelli che hanno finito i loro giorni nei cimiteri senza nome dell'esilio, piangiamo per quelli che sono tornati sconfitti dagli anni. Piangiamo per la nostra gioventù decimata dal fascismo, piangiamo per il ricordo di mio padre, che vidi per l'ultima volta all'aeroporto di Santiago nel 1977, quando uscii dal carcere per andare in esilio. Piangiamo il pianto liberatorio di quanti non abbiamo mai dimenticato, di quelli che non hanno mai smesso di credere nel giorno della minima giustizia.
L. Sepùlveda, Per l’arresto del generale Pinochet, «la Repubblica», 26 novembre 1998