La contrarietà di ogni cosa. Robert Louis Stevenson e il fascino per la filosofia hegeliana
Filippo Da Re, nel suo La contrarietà di ogni cosa. Robert Luis Stevenson e il fascino per la filosofia hegeliana, è partito dall’intuizione che c’era qualcosa di Hegel in Stevenson, come egli stesso racconta in apertura. Il testo – esempio di tesina monografica – dimostra che l’intuizione era fondata e lo fa portando il lettore a leggere l’epistolario di Stevenson. Si tratta di un lavoro di approfondimento originale, che mostra il debito dello scrittore inglese nei confronti di Hegel. Da Re lo svolge con fini riferimenti alla terminologia usata da Stevenson, ponendoli in relazione con il lessico hegeliano.